Ecco per i lettori del blog qualche domanda e curiosità riguardo tutto ciò che ruota intorno alla professione di wedding planner. 

Se forse avete altre domande, non vi resta che chiedere! Quando hai capito che volevi fare la wedding planner? 

Ricevo spesso mail di ragazze che, citando il mio libro, mi scrivono con molta sicurezza “Voglio fare la wedding planner”. Per me, però, non è andata così, non l’ho sempre saputo. Arrivo, infatti, dal mondo degli eventi legati al lusso, la moda e la cosmesi, e mi è capitato semplicemente, svolgendo questo lavoro e partendo dal basso, di capire che avevo le caratteristiche giuste per lavorare nel mondo degli eventi e in particolar modo in quelli privati, dove l’attenzione al dettaglio, forse, è ancora più importante. Diversamente da quanto uno possa credere, infatti, visto che non è replicabile ed è carico di un’aspettativa altissima da parte della coppia (della sposa in particolare!) e delle sue famiglie, è molto più complesso di qualsiasi altro evento da red carpet. E così ho colto la sfida, mi sono lanciata, capendo che le mie caratteristiche personali erano esattamente quello che servivano per diventare una wedding planner. Quali erano queste caratteristiche? L’essere precisi ed avere ottime capacità d’interazioni personali, innanzitutto, poi un pizzico di romanticismo, l’attitudine al problem solving e alla gestione del tempo, la giusta determinazione, la pazienza, il buon gusto, la creatività, una discreta curiosità e una buona cultura generale (intesa anche e soprattutto come cultura enogastronomica, floreale, artistica, pop…). Ma tutto questo non bastava, così ho scelto la migliore formazione presente in Italia all’epoca, ho imparato a conoscere questo indotto e ho aperto la mia agenzia di wedding planning qui in Piemonte, dove, poco dopo, è nata la mia partnership con Stefania Poletti wedding planner, che ho conosciuto strada facendo e con la quale abbiamo deciso di collaborare, tenendo, sì, le due agenzie separate, ma condividendo gli impegni, i problemi e le soddisfazioni di questo mestiere… in parallelo e con successo aggiungerei.

Quali sono le figure nate di recente e perché?

Il celebrante simbolico è un servizio che arriva d’oltre oceano ed è sempre più richiesto, molte coppie di sposi, infatti, scelgono una cerimonia simbolica o una benedizione semplice, come alternativa al classico rito civile. La cerimonia simbolica, pur non avendo alcuna validità civile o sacramentale, è un’esperienza ancor più speciale ed unica per la coppia; il vantaggio di questo tipo di cerimonia è che non ha vincoli di luogo: può quindi essere officiata in qualsiasi luogo caro agli sposi. Per un vero matrimonio in American Style! La cerimonia simbolica viene studiata dal celebrante e personalizzata assieme alla coppia con l’ausilio di poesie, letture, musica e particolari importanti alla coppia. Dagli Stati Uniti arriva anche il servizio di Wedding Dog Sitter, ovvero un professionista che si occupa di prendersi cura dei cani ospiti all’evento sia durante la cerimonia che al ricevimento. Tiene conto delle richieste dei clienti per il comfort del cane della coppia e di quello degli ospiti, segue le regole della location ( non sempre particolarmente dog-friendly) e qualora gli sposi avessero piacere, può anche pensare ad un accessorio per rendere  il miglior amico dell’uomo, come dire: particolarmente elegante per l’occasione. Un servizio studiato apposta per chi vuole condividere il giorno più bello della vita, con il proprio amico a quattro zampe.

Com’era il matrimonio che non dimenticherai mai?

E’ impossibile dimenticare un matrimonio, ognuno a suo modo rimane nei ricordi, posso però raccontare un paio di casi molto diversi tra loro. Una nostra coppia aveva una vera fissazione per il numero 4: sposarsi il 4 alle 4, 4 testimoni,  4 damigelle,  4 chierichetti, 4 zone per il buffet aperitivo, tavoli multipli di 4 , bomboniere che richiamavano il numero 4,  4 torte nuziali (con gusti differenti) invece di una sola a 4 piani…Erano talmente ossessionati da questo numero che Stefania ed io non abbiamo potuto fare a meno di citare l’aneddoto anche nel nostro libro ”Voglio fare la wedding planner”. Qualche anno fa, abbiamo organizzato un matrimonio misto, tra uno sposo italo/sud americano e una sposa russa e abbiamo dovuto quindi cercare di fondere le culture: non solo organizzando una cerimonia mista con due sacerdoti di due religioni diverse, ma anche facendo una certa attenzione al menu e a tutti gli aspetti legati alla tradizione. Infine abbiamo dovuto assumere un interprete che facesse da collante con le due famiglie, che non si erano mai viste e parlate prima. Un’altra cosa particolare che ci è capitata è stata una coppia che nonostante avesse ingaggiato un catering di altissimo livello, desiderasse proporre nel banchetto il menu della trattoria di famiglia, ormai chiusa da anni. Abbiamo così organizzato una serie di incontri in cui il nonno ha insegnato allo chef stellato le ricette preferite dalla sposa sin da quando era bambina. Vi assicuro che quel giorno la sposa era felicissima, un po’ grazie anche al nostro aiuto.

Cosa vuol dire organizzare un matrimonio?

Nel concreto significa occuparsi di tutto ciò che ha a che fare con il matrimonio, lasciando agli sposi gli aspetti più piacevoli ed emozionanti dei preparativi, disponendo così di un’organizzazione tale da essere un vero e proprio “Problem solver”, in grado di operare a 360 gradi, di tenere i contatti con tutti i fornitori e sapersi confrontare con ciascuno di loro, senza però sostituirsi o decidere per gli sposi stessi. Una seria wedding planner, sarà certamente presente durante tutti i momenti cruciali dei preparativi al matrimonio, nonché nella giornata del matrimonio stesso, sopratutto durante l’ allestimento e  la fase di disallestimento; cosicché la sposa avrà sempre e solo un unico punto di riferimento per tutti gli aspetti legati all’evento, ottimizzando tempo, denaro e stress.

Come si organizza il matrimonio perfetto?

Ogni matrimonio è da sogno in quanto la bellezza di questo giorno speciale è fatta dagli sposi e dal calore e l’affetto dei loro invitati. Indiscutibilmente, però, un’ottima organizzazione, la scelta dei fornitori giusti, un timing, un budget importante per la scenografia e l’allestimento dell’evento, facilitano il lavoro, ciò nonostante devo dire che ci è capitato di organizzare unici ed originali matrimoni “low cost” assolutamente perfetti. Affinché un matrimonio sia veramente perfetto vi ricordo ancora che andrebbero seguite tutta una serie di regole di galateo, fate attenzione inoltre a non scadere in tutta una serie di cadute di stile suggerite dalla modernità come: l’idea di mandare l’invito del matrimonio via mail o facebook, o peggio ancora inserire l’Iban con gli estremi bancari direttamente sulla partecipazione. Decisamente poco chic!