Tutti voi avete certamente presente quello splendido film dove Jennifer Lopez fa la wedding planner? Ecco, in Italia fa sorridere dirlo, ma il novanta percento delle persone conoscono questo mestiere proprio grazie alla televisione e si avvicinano a questo mondo credendo che quello della wedding planner sia un mestiere che si può improvvisare, magari guardando molta televisione. Bene, in realtà fare la wedding planner è molto, ma molto di più.
BISOGNA DIMENTICARSI CATEGORICAMENTE dunque i clichè televisivi, e cinematografici alla Fronk del film “Il padre della Sposa” per intendersi, bisogna discostarsi dai pregiudizi che accompagnano questo mestiere. Non conosce nulla di questo lavoro chi crede che una wedding planner si occupi solo di allestire qua e là e di accompagnare in atelier la sposa. Una wedding planner è un’organizzatrice di eventi, che lavora per l’evento per antonomasia, una persona che deve sapere mediare tra il lato “sogno” e psicologico –fatto di emozioni e istanti indimenticabili, ma anche di stress, ansie, spiacevoli pressioni di genitori e parenti- che ogni matrimonio più o meno contiene, e quello più pragmatico, fatto di organizzazione, di timing precisi, di pratiche burocratiche e di budget. Proprio per questo motivo io e la mia socia Stefania Poletti teniamo corsi di Wedding Planning e abbiamo scritto un libro “Voglio fare la Wedding Planner” che nasce realmente dalla voglia di dipingere, senza prendersi troppo sul serio, la vita di chi organizza i matrimoni. Fare la wedding planner è dunque un mestiere, non un hobby e abbiamo voluto raccontarne i ritmi serrati, la quotidianità, la passione che ci mettiamo ogni giorno e soprattutto l’etica professionale. Anche noi, ci siamo stufate di concorrenza sleale, di wedding planner improvvisate, truffatrici, inesperte, che trattano male i fornitori o che addirittura non sono presenti il giorno dell’evento; le stesse che credono di poter svolgere questa professione solo perché hanno organizzato il loro di evento nozze. E purtroppo, a volte, i clienti incappano in questi personaggi. A voi spose diffidate da chi cerca di condizionare troppo la scelta di certi fornitori, da chi offre pacchetti precostituiti o da chi addirittura non richiede alcun diritto di organizzazione, possono sembrare particolari, ma vi assicuro che vi daranno la sicurezza di avere a che fare con seri professionisti. Porto sempre ad esempio una massima di un mio fotografo, che racconta spesso come in Italia si sentano tutti ottimi fotografi da quando va di moda acquistare una macchina fotografica reflex. Allo stesso modo, chiunque ritenga di avere buon gusto o semplicemente due soldi da parte, fa un corso da wedding planner (magari da qualche euro) e lo diviene. Continuando così, si rischia di danneggiare un mercato ancora in fase embrionale e di rovinare il rapporto con l’indotto del matrimonio. Ritengo, molto sinceramente, che queste persone non abbiano capito che un bravo wedding planner, è un vero e proprio problem solver, con una rete di professionisti/ fornitori con cui fare squadra. Una wedding planner non esiste dunque senza i suoi fornitori, i fornitori e il gioco di squadra sono un vero tesoro per un professionista. È dunque fondamentale studiare per poter fare questo lavoro, approfondendo tutti quelli che sono gli aspetti che riguardano questa professione (dal galateo, alla cultura approfondita di tutte quelle che sono le forniture del mestiere etc). Come dico sempre io, non bisogna essere tuttologi, ma è comunque indispensabile avere delle ottime basi per saper valutare se un fornitore sia competente o meno, riconoscerne le peculiarità e per gestire al meglio il giorno dell’evento. Amo il mio mestiere. Ed è proprio per questo che lo difendo a spada tratta. Perché è un lavoro meraviglioso che mi permette di essere presente in un momento importante e irripetibile nella vita di una coppia e di rendere felici le persone per cui lavoro.
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