Quanti dubbi nell’organizzazione di un giorno emotivamente significativo come il proprio matrimonio. Niente paura, per voi qualche domanda e consiglio da wedding planner.
Le ore prima del prima del matrimonio sono decisive affinché trucco, abito risultino perfetti. Quante ore prima la vestizione e chi se ne occupa? E se la sposa è molto agitata, usate qualche trucchetto per stemperare la tensione?
È un lavoro di squadra come tutto quello che riguarda il wedding. A occuparsi del “getting ready”, ovvero dei preparativi della sposa, ci sono ovviamente Hair Stylist e Make up Artist, oltre all’immancabile wedding planner che nonostante in quel momento debba destreggiarsi tra i preparativi della Cerimonia e i backstage in Location, non può esimersi dall’aiutare la sposa a indossare il tanto sospirato abito, avendo cura di ogni piccolo dettaglio della vestizione: dal non stropicciare abito o velo, al chiudere correttamente la zip senza rischiare che rimanga in mano. Non c’è un tempo standard. Dipende da quanto complessi saranno i preparativi, ma in media 2-3 ore sono sufficienti. Piccolo consiglio per la mattina del matrimonio: il fotografo non dovrebbe arrivare mai prima di un’oretta dall’inizio dei preparativi. Per quanto sia bello ricordarli nelle foto, a nessuno piace vedersi completamente impreparata. Per stemperare la tensione nel nostro kit della wedding planner abbiamo davvero di tutto, ma la cosa che piace di più alle spose è un bel massaggio rilassante, vero e proprio toccasana prima di cominciare ogni preparativo.
Esistono dei codici nuziali 2.0: lo smartphone della sposa chi lo tiene? la sposa durante il pranzo si può divertire a instagrammare i momenti migliori? O meglio che ci sia la damigella 2.0 che si occupi della parte social. Vi è mai capitato?
Gli sposi, solitamente, lasciano il telefono in mani fidate: i migliori amici, i genitori, la wedding planner. Difficilmente quel giorno, riescono a pensare alla parte “social” della loro vita. Sono così impegnati a vivere quel momento magico che, per fortuna oserei dire, tutto il resto passa in secondo piano. Ovvio che quando vanno a salutare tra i tavoli, può capitare spesso che si improvvisino “Selfie” di ogni tipo. E ormai, rispetto a una volta, che si dovevano aspettare esclusivamente le foto ufficiali del fotografo, invitati e sposi possono immediatamente rivivere sui social il taglio della torta, lo scambio delle fedi o il primo ballo.
Abito della sposa e allestimento della cerimonia. Vale ancora la regola del coordinato cromatico? Cosa c’è di nuovo?
L’allestimento floreale, così come l’abito scelto, raccontano del carattere della sposa stessa. Ed è ovvio che una sposa che sceglie un abito più eccentrico sia portata a prediligere fiori colorati e magari tropicali; mentre la sposa più tradizionale e classica, opterà per colori pastello, fiori dalle linee morbide e, spessissimo, per il total white. In ogni caso l’addobbo floreale e i complementi inserirà il floral designer, riveste una particolare importanza nel matrimonio d’oggi perché può raccontare con la sua coreografia e l’allestimento il tema, il filo conduttore, la storia degli sposi stessi.
Anche nel 2014 continua ad andare di moda lo shabby chic e il country chic, detto ciò, soprattutto per quanto riguarda il ricevimento o matrimoni simbolici/civili (quindi con un contesto meno formale), è di gran voga lo stile carnival-circo.
L’abito colorato per chi è? Identikit della sposa che lo cerca.
Ricordando che non andrebbero mai utilizzati il rosso e il nero negli abiti da sposa, in quanto il primo simboleggia il colore della passione e della guerra, mentre il secondo, soprattutto per noi italiani, è simbolo di lutto e quindi ambedue inappropriati per un giorno felice come quello di un matrimonio, la moda d’oggi spesso ci pone davanti eccezioni che diventano oggetto di discussione. (Basti pensare all’ultima collezione di Vera Wang con diversi dettagli in nero e abiti, addirittura, total Black). Solitamente chi sceglie un abito colorato (senza arrivare a questi eccessi), è chi è in seconde nozze è opta quindi per abiti crema, champagne, rosa e azzurro tiffany, questi ultimi due i più visti nelle collezioni degli atelier 2014
L’abito da scegliere: quali sono le domande che bisogna farsi per azzeccare quello giusto (una sorta di wedding dress coaching. 5 domande sono suff.).
- La scollatura: Ci si sposa in Chiesa o no? Nel primo caso non dev’essere ovviamente troppo esagerata: chi ha un seno abbondante, potrà rifarsi, valorizzando il punto vita, impreziosendolo magari con punti luce preziosi. Una sposa che ha poco seno, invece, non deve preoccuparsi perché ci sono diversi trucchetti per valorizzare il decolleté.
- Il tessuto: in base al fisico che uno ha ci sono tessuti che vanno meglio. Quindi le spose che hanno curve formose, dovrebbero optare per tessuti più strutturati che permettano all’abito di valorizzare i punti forti.
- Il colore: Ne abbiamo già parlato sopra, ma l’ideale ovviamente sarebbe quello di avere una consulente d’immagine che sappia dire, quale sfumatura si intona meglio con il proprio incarnato e quindi se la sposa va in “Up” o in “Down” con i colori caldi o freddi.
- Le scarpe: sono fondamentali. Per galateo non andrebbero mai aperte sul davanti. Ideali sono tipo Chanel o Décolleté (ricordatevi che vanno tenute tutto il giorno e quindi scegliete l’altezza dei tacchi anche in base alla location e alla vostra abilità). Attenzione alle spose alte e magre che possono sì concedersi, la scarpa senza tacco, ma facendo attenzione ai volumi.
- Il velo in chiesa. Mettetelo sempre! Se non lo fate rischiereste di pentirvene.
Il vintage style è da usare con parsimonia o è una tendenza? Stessa cosa per il make-up.
Per il trucco, la regola che suggeriamo sempre è quella di essere sempre “riconoscibili” al proprio sposo e quindi di utilizzare preferibilmente lo stile più “nude” possibile (capita spesso, purtroppo, che spose nella foga del momento eccedano con il trucco, rendendosi quasi irriconoscibili al proprio prossimo marito, proprio il giorno della loro unione). La stessa cosa vale quindi per tendenze e acconciature. Consigliamo infatti di non seguirle particolarmente: il rischio è quello che un giorno, riguardando le foto del proprio matrimonio si dica “Mamma mia com’era 2014!!!”
Intervista intera da cui è tratta l’articolo di Diva e Donna del 26 marzo 2014